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Art.42-bis: contiamo fino a 10 prima di adottarlo!!!

Pubblico
Giovedì, 14 Maggio, 2015 - 02:00

3. Art.42-bis salvo: Ma contiamo fino a 10 prima di adottarlo!!
Enfatizzato, dalla Corte Costituzionale, il richiamo all’obbligo di trasmissione alla Corte dei Conti 
 
dell’Avv. Marco Morelli 
 
La sentenza della Consulta n.71/2015, che ha confermato l’art.42-bis TUE, enfatizza, diciamolo pure, un aspetto che all’operatore di settore, già rispetto al testo di legge, non faceva altro che destare una certa ritrosia emotiva alla adozione del relativo provvedimento acquisitivo. 
La Corte, infatti, a chiare note specifica l’obbligatorietà dell’invio del relativo provvedimento alla Corte dei Conti, nel termine di giorni 30 dalla sua adozione. 
Segnalano, i Giudici Costituzionali, che  “Va, infine, valorizzata nella giusta misura la previsione del comma 7 dell'art. 42-bis del T.U. sulle espropriazioni, in base alla quale "l'autorità che emana il provvedimento di acquisizione ... ne dà comunicazione, entro trenta giorni, alla Corte dei conti". Questo richiamo alle possibili conseguenze per i funzionari che, nel corso della vicenda espropriativa, si siano discostati dalle regole di diligenza previste dall'ordinamento risponde, infatti, ad un invito della stessa Corte EDU (sempre sentenza 6 marzo 2007, Scordino contro Italia), secondo cui "lo Stato convenuto dovrebbe scoraggiare le pratiche non conformi alle norme degli espropri in buona e dovuta forma, adottando misure dissuasive e cercando di individuare le responsabilità degli autori di tali pratiche".
Beh, dal punto di vista operativo, credo, il monito della Consulta non necessiti di commenti particolari. Del tutto in linea col legislatore nazionale, infatti, viene addirittura indicato che è necessario “valorizzare” la portata della previsione normativa di cui al comma 7 del 42-bis, con conseguente riaffermazione di una responsabilità in capo a chi si sia discostato dalle regole di diligenza media previste dall’ordinamento per dar corso o concludere un esproprio. 
E’ oltremodo necessario, allora, che gli operatori di settore siano particolarmente “sensibilizzati” sul tema, da ultimo (la motivazione della sentenza n.71/2015 esattamente chiude nei termini di cui sopra) sottolineato dai Giudici costituzionali. 
Sommessamente ritengo che, alla luce del passaggio in questione, unito a quanto dettato dal legislatore nazionale, non si faccia altro che accrescere “l’ansia emotiva” che, inevitabilmente può colpire l’operatore alle prese con la necessità di “chiudere” le procedure ablative. 
Che i moniti dettati dalla Corte (motivazione ultra approfondita, estrema ratio del 42-bis, trasmissione alla Corte dei Conti da “valorizzare”), velatamente vadano verso la direzione di “suggerire” alle PA interessate di “contare fino a 10” prima di adottare un 42-bis?     
Il dubbio appare lecito. 
 
Sia consentito dirlo, allora: contiamo, davvero, fino a 10 prima di adottare un 42-bis. 
 

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