Tu sei qui

Interventi abusivi: è obbligatorio motivare non per relationem su sanzioni pecuniarie - Cons. Stato, sez. VI, sent. n.8 del 05.01.2015

Pubblico
Lunedì, 5 Gennaio, 2015 - 01:00

Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), sentenza n. 8 del 5 gennaio 2015, afferma che in caso di pretesa sanzionatoria pecuniaria, non è immaginabile che sia rimesso al cittadino l’onere di ricostruire a posteriori, mediante richiesta di ulteriore documentazione all’amministrazione che quella pretesa sanzionatoria, faccia valere, quali siano state le modalità di calcolo della sanzione; è ciò è tanto più vero nei casi in cui, per la pluralità degli abusi commessi ed in ragione dei non omogenei criteri di calcolo delle distinte sanzioni pecuniarie relative ai singoli abusi ( per le aree edificabili valgono regole di determinazione della sanzione parzialmente differenti rispetto alle aree a vocazione agricola ed ai relativi manufatti), il computo della sanzione appare di non intuitiva determinazione.

N. 00008/2015REG.PROV.COLL.

N. 08238/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente
SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8238 del 2013, proposto da:
Angelo Cintia, rappresentato e difeso dall'avvocato Carlo Chiattelli, con domicilio eletto presso Elettra Bianchi in Roma, via Savoia, n.80;
contro
Comune di Morro Reatino, in persona del sindaco e legale rappresentante, rappresentato e difeso dall'avvocato Maurizio Esposito Acciarini, con domicilio eletto presso Walter Guerrera in Roma, via Furio Camillo 99;
per la riforma
della sentenza breve del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE I QUATER n. 5737/2013, resa tra le parti, concernente applicazione sanzione pecuniaria per interventi abusivi di ristrutturazione edilizia di edificio destinato ad uso abitazione

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Morro Reatino;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 28 ottobre 2014 il consigliere di Stato Giulio Castriota Scanderbeg e uditi per le parti gli avvocati Chiattelli ed Esposito;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO
1.- Il Signor Cintia Angelo impugna la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio 6 giugno 2013 n. 5737, resa in forma semplificata, che ha respinto il ricorso dallo stesso proposto per l’annullamento della determinazione del responsabile del servizio del Comune di Morro Reatino n. 118 del 17 novembre 2012 con il quale, in relazione ad interventi abusivi di ristrutturazione edilizia di un edificio destinato a civile abitazione sito nell’omonimo Comune e di altri fabbricati a destinazione agricola di proprietà dell’odierno appellante, gli è stata applicata la sanzione pecuniaria complessiva di euro ottantottomila.
L’appellante insiste nel sostenere la illegittimità del provvedimento sanzionatorio oggetto del ricorso di primo grado e si duole della erroneità della sentenza impugnata che ha disatteso i motivi di gravame sull’assunto della piena comprensibilità delle modalità di calcolo della sanzione pecuniaria applicatagli in relazione ai distinti abusi, desumendosi dette modalità da un documento interno dell’Amministrazione cui l’odierno appellante avrebbe avuto accesso ed in cui i calcoli determinativi della sanzione pecuniaria risulterebbero ben esplicitati.
Si è costituito in giudizio il Comune appellato per resistere all’appello e per chiederne la reiezione.
All’udienza pubblica del 28 ottobre 2014 la causa è stata trattenuta per la sentenza.
2.- L’appello è fondato ed è meritevole di accoglimento nei sensi di cui appresso.
3.- La materia del contendere riguarda la legittimità del provvedimento, dianzi meglio indicato, col quale il Comune di Morro Reatino ha applicato al ricorrente una consistente sanzione pecuniaria “ per interventi abusivi di ristrutturazione edilizia di edificio destinato ad uso abitazione” ( in realtà, ndr, gli abusi contestati hanno riguardato anche altri manufatti a destinazione agricola).
Il giudice di primo grado ha disatteso le doglianze del ricorrente, incentrate essenzialmente sul difetto di motivazione dell’atto gravato, assumendo che, sebbene dal tenore del provvedimento non si evincesse la sanzione applicata per ogni singolo abuso ( e, soprattutto, non si desumessero le sue modalità di calcolo), nondimeno tali dati potevano essere tratti sulla scorta dei parametri normativi evocati dall’amministrazione nonchè da un documento contabile interno, non richiamato nell’atto conclusivo, ma di cui il ricorrente aveva avuto la disponibilità a seguito di accesso agli atti del Comune di Morro Reatino.
4.- Il Collegio è del parere, al contrario di quanto opinato dal giudice di primo grado, che le doglianze del ricorrente meritino condivisione.
Anzitutto, la vicenda riguarda abusi edilizi consistenti in opere realizzate in parziale difformità dal titolo nell’ambito delle quali, a giudizio del Comune, non era possibile far luogo al ripristino dello stato dei luoghi senza pregiudizio per la parte costruita legittimamente.
Per tale ipotesi, l’art. 18, comma 3, della legge regionale del Lazio n. 15 dell’11 agosto 2008 (recante vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia) dispone che “ qualora, sulla base di un motivato accertamento dell'ufficio tecnico comunale, la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi non possa avvenire senza pregiudizio della parte dell'immobile eseguita in conformità, il dirigente o il responsabile della struttura comunale competente applica una sanzione pecuniaria pari al doppio dell'incremento del valore di mercato dell'immobile conseguente alla esecuzione delle opere abusive, determinato con riferimento alla data di applicazione della sanzione. In tale caso è comunque dovuto il contributo di costruzione di cui alla legge regionale 12 settembre 1977, n. 35 (Tabelle parametriche regionali e norme di applicazione della legge 28 gennaio 1977, n. 10, per la determinazione del contributo per le spese di urbanizzazione gravante le concessioni edilizie) e successive modifiche.”Infine, il quarto comma stabilisce che “qualora, in relazione alla tipologia di abuso accertato, non sia possibile determinare il valore di mercato di cui al comma 3, si applica una sanzione pecuniaria da un minimo di 3 mila euro ad un massimo di 30 mila euro, in relazione alla gravità dell'abuso”.
L’art. 34 del d.P.R. n. 380 del 2001 , per il caso di difformità parziale dell’opera dal titolo, dispone che la sanzione sia ragguagliata al doppio del costo di costruzione se ad uso residenziale ed al doppio del valore venale stabilito dall’Agenzia del territorio se ad uso agricolo.
Poiché nel caso in esame sono stati contestati agli odierni appellanti una pluralità di abusi ( sempre sono forma di difformità parziale dal titolo) l’atto impugnato in primo grado si limita ad elencare, in relazione a ciascun fabbricato o opera oggetto di intervento abusivo ( si tratta in particolare, del fabbricato adibito a civile abitazione, del fabbricato adibito a deposito di granaglie, del fabbricato adibito a rimessa attrezzi, del fabbricato adibito a stalla, di altro fabbricato adibito a rimessa attrezzi, ad un manufatto adibito a concimaia ed ad altro fabbricato adibito a stalla) la difformità di quanto realizzato rispetto a quanto previsto dal titolo edilizio. Il provvedimento esibisce una motivazione diffusa, in relazione a ciascun abuso, in ordine a tali difformità, profondendosi in una descrizione puntuale di ciascun intervento e dei suoi profili di abusività ( i.e. di non conformità rispetto a quanto espressamente autorizzato). Il provvedimento sanzionatorio impugnato in primo grado conclude affermando testualmente che “ Visto il d.PR n. 380/2001; vista la L.R. 15/2008 e le relative sanzioni del caso; l’ufficio comunale in applicazione dei criteri di cui alle leggi su menzionate, determina la sanzione in complessivi euro 88.000,00”. La motivazione in ordine ai criteri determinativi della sanzione, punto focale di ogni provvedimento irrogativo di una sanzione pecuniaria, è quindi sostanzialmente rimessa, per relationem, ai testi delle leggi ( nazionale e regionale) espressamente richiamate nel testo, senza altra aggiunta
5. Il Collegio ritiene che l’atto impugnato in primo grado sia effettivamente gravemente deficitario sul piano della motivazione perché, come dedotto diffusamente in appello, non indica in base a quali corretti parametri valutativi la sanzione è stata partitamente ( e cioè in relazione ad ogni singolo abuso) e, quindi, complessivamente, determinata dal responsabile del competente servizio comunale.
Lo stesso Comune di Morro Reatino, nelle proprie difese, non ha contestato il dato, evincibile senza equivoci dal corpo del provvedimento impugnato, secondo cui dallo stesso provvedimento non potesse desumersi il conteggio delle somme calcolate a titolo di sanzione pecuniaria in relazione a ciascun abuso, sostenendo tuttavia che a tale determinazione il ricorrente avrebbe potuto pervenire obliquo modo, e cioè per il tramite di un documento interno, esibito in giudizio, ma mai notificato all’interessato (neanche successivamente all’atto sanzionatorio), di cui l’odierno appellante avrebbe acquisito copia a seguito di accesso agli atti.
A parer del Collegio è proprio dal tenore di tali argomenti difensivi che si desume la chiara fondatezza dell’appello. Se una pretesa sanzionatoria della amministrazione non è ex se intellegibile (anche soltanto in parte, come nella specie, in punto di criteri determinativi della sanzione in relazione a ciascun abuso contestato), non appare coerente con le regole di buona amministrazione e di trasparenza (desumibili, in particolare,dalla legge fondamentale sul procedimento) pretendere che sia il cittadino a doversi attivare, acquisendo presso l’ufficio competente la documentazione necessaria per comprendere i criteri di calcolo utilizzati dalla Amministrazione ( nella specie, come la stessa ha valutato, ad esempio, il costo di fabbricazione delle aree edificabili ed il valore di quelle agricole in base alle stime dell’agenzia del territorio).
Al fine di improntare il proprio agire al rispetto del principio di trasparenza, deve essere l’Amministrazione, soprattutto quando fa valere una pretesa sanzionatoria, a dover chiarire ogni passaggio utile a far comprendere al destinatario di un atto che si riveli limitativo della sua sfera giuridica, le ragioni sottese all’adozione della sanzione applicata, nonché il suo contenuto negli sviluppi logici funzionali alla sua determinazione conclusiva.
Nel caso in esame, trattandosi peraltro di pretesa sanzionatoria pecuniaria, non è immaginabile che sia rimesso al cittadino l’onere di ricostruire a posteriori, mediante richiesta di ulteriore documentazione all’amministrazione che quella pretesa sanzionatoria, faccia valere, quali siano state le modalità di calcolo della sanzione; è ciò è tanto più vero nei casi in cui, per la pluralità degli abusi commessi ed in ragione dei non omogenei criteri di calcolo delle distinte sanzioni pecuniarie relative ai singoli abusi ( per le aree edificabili valgono regole di determinazione della sanzione parzialmente differenti rispetto alle aree a vocazione agricola ed ai relativi manufatti), il computo della sanzione appare di non intuitiva determinazione.
Da ultimo, vale evidenziare che anche il documento interno esibito in giudizio dalla Amministrazione (dal quale si dovrebbe desumere per relationem la motivazione dell’atto impugnato in primo grado) non aiuta a comprendere l’iter determinativo della sanzione per ciascun abuso, posto che lo stesso correla a ciascun abuso le singole sanzioni pecuniarie, senza tuttavia soffermarsi sulle modalità di calcolo di ciascuna sanzione.
6.- In definitiva, l’appello va accolto e, per l’effetto, in riforma della impugnata sentenza, va accolto il ricorso di primo grado con consequenziale annullamento degli atti in primo grado impugnati.
Le spese e gli onorari del doppio grado di giudizio seguono la regola della soccombenza e sono liquidati come in dispositivo.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull'appello ( RG n. 8238/13), come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto, in riforma della impugnata sentenza, annulla gli atti in primo grado impugnati.
Condanna il Comune di Morro Reatino al pagamento, in favore del ricorrente, delle spese e degli onorari del doppio grado di giudizio, che liquida in complessivi euro 10.000,00 ( diecimila/00), oltre iva e cpa se dovuti.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 28 ottobre 2014 con l'intervento dei magistrati:
Luciano Barra Caracciolo, Presidente
Sergio De Felice, Consigliere
Claudio Contessa, Consigliere
Giulio Castriota Scanderbeg, Consigliere, Estensore
Roberta Vigotti, Consigliere

L'ESTENSORE IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 05/01/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

Pubblicato in: Urbanistica » Commenti

Registrati

Registrati per accedere Gratuitamente ai contenuti riservati del portale (Massime e Commenti) e ricevere, via email, le novità in tema di Diritto delle Pubbliche Amministrazioni.

Inserire un indirizzo e-mail valido, al quale il sistema invierà tutte le comunicazioni. L'indirizzo e-mail non sarà pubblico.
Inserisci in entrambi i campi una password per il nuovo profilo.
I tuoi dati
Newsletter

La società Diritto Amministrazioni s.r.l.s., con sede legale in Via Strampelli, 4 02100 Rieti, P.IVA/C.F.: 01213970575, email: info@dirittoamministrazioni.it, PEC: dirittoamministrazioni@pec.it, in qualità di soggetto giuridico Titolare del trattamento, La informa, ai sensi dell'art. 13 Regolamento (UE) n. 679/2016 (in seguito, "GDPR"), che i Suoi dati saranno trattati con le modalità e per le finalità seguenti:

1. OGGETTO DEL TRATTAMENTO

Il Titolare tratta le seguenti tipologie di dati personali:

- dati identificativi di tipo anagrafico (ad esempio: nome, cognome, indirizzo, telefono, email, codice fiscale, data di nascita, foto - in seguito, "dati personali" o anche "dati") da Lei comunicati in occasione: della richiesta di informazioni e/o preventivi; per la conclusione di contratti per i Servizi del Titolare; per l'eventuale valutazione di CV spontaneamente inviati; della iscrizione alla newsletter o della registrazione al sito web dirittoamministrazioni.it.
- dati acquisiti dai sistemi informatici preposti al funzionamento del sito web dirittoamministrazioni.it, acquisiti nel corso del loro normale esercizio, la cui trasmissione è implicita nell’uso dei protocolli di comunicazione di Internet e che non sono raccolti per essere associati a interessati identificati ma che, per loro stessa natura, potrebbero, attraverso elaborazioni e associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare gli utenti. In questa categoria di dati, rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’utente. Per qualsiasi accesso al sito, quindi, indipendentemente dalla presenza di un cookie, vengono registrate le seguenti informazioni: tipo di browser (es. Microsoft Edge, Mozilla Firefox, Google Chrome, ecc.), sistema operativo (es. Linux, Windows, iOS, ecc.), l’host e l’URL di provenienza del visitatore, oltre ai dati sulla pagina richiesta. I dati potrebbero essere utilizzati per l’accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito suddetto.
La informiamo che il sito web dirittoamministrazioni.it utilizza il servizio di hosting GDPR Compliant “Aruba S.p.A.”. Per approfondimenti, La invitiamo a visionare tutte le informazioni all’indirizzo: https://www.aruba.it/gdpr-regolamento-europeo-privacy.aspx
La informiamo, inoltre, che la funzionalità di iscrizione alla Newsletter utilizza il servizio GDPR Compliant offerto dalla società francese “Brevo SAS”. Per approfondimenti, La invitiamo a visionare tutte le informazioni agli indirizzi: https://www.brevo.com/it/legal/privacypolicy e https://help.brevo.com/hc/en-us/articles/360001005510-Data-storage-location.
Per quanto inerente alle disposizioni relative ai cookie, La informiamo che il sito web dirittoamministrazioni.it installa cookie tecnici e cookie analitici di terze parti (Matomo Analytics con IP anonimizzato negli ultimi due ottetti, server in UE: https://matomo.org/gdpr-analytics) al fine di visualizzare, in modo aggregato, le visite eseguite sulle pagine del sito web suddetto. Eventuali cookie di profilazione di terze parti, vengono installati solo dopo il consenso esplicito ed informato dell’utente. La invitiamo, tuttavia, ad approfondire l'argomento leggendo attentamente le specifiche Cookie Policy pubblicata online sull’indirizzo web https://www.dirittoamministrazioni.it/cookie-policy.html.

2. FINALITA' E BASI GIURIDICHE DEL TRATTAMENTO

A) Per le seguenti Finalità di Servizio:

  1. elaborare preventivi o quotazioni in relazione ai Servizi del Titolare;
  2. avviare contatti telefonici e/o via email finalizzati alla eventuale conclusione di rapporti contrattuali e/o collaborativi con l'azienda Diritto Amministrazioni s.r.l.s. nell'ambito dei servizi da questa offerti e per i quali è stata contattata tramite telefono, email e finalità strettamente connesse e strumentali alla gestione del suddetto rapporto (ad es. acquisizione di informazioni precontrattuali per dare esecuzione ai servizi richiesti).
  3. concludere contratti per i Servizi del Titolare ed offrire servizi informativi e divulgativi in materia giuridica agli utenti iscritti sul sito web dirittoamministrazioni.it; tramite registrazione al sito web dirittoamministrazioni.it o iscrizione online alla newsletter;
  4. adempiere agli obblighi precontrattuali, contrattuali e fiscali derivanti da rapporti con Lei in essere;
  5. visionare curriculum vitae spontaneamente inviati al fine di selezionare, in caso di posizioni aperte, eventuali figure professionali per l'avvio di rapporti di lavoro e/o collaborazioni;
  6. adempiere agli obblighi previsti dalla legge, da un regolamento, dalla normativa comunitaria o da un ordine delle Autorità (come, ad esempio, in materia di antiriciclaggio) o Organi di vigilanza;
  7. esercitare i diritti del Titolare, ad esempio, i diritto di difesa in giudizio.

Il conferimento dei dati per le finalità di cui alla lettera A) è obbligatorio per usufruire dei servizi del Titolare e trova le sue basi legali di trattamento, per i punti da I a VII, nella gestione dei rapporti contrattuali o precontrattuali o nella gestione di obblighi di natura legale.

B) Solo previo Suo specifico e distinto consenso, per le seguenti Finalità di Marketing:

  1. marketing diretto: inviarLe, via email, posta e/o sms e/o contatti telefonici, comunicazioni commerciali, auguri in occasione di ricorrenze e/o materiale promozionale sui servizi offerti dal Titolare.

Il conferimento dei dati per le finalità di cui alla lettera B) non è obbligatorio per usufruire dei servizi del Titolare e trova la sua base legale di trattamento nel consenso libero ed informato conferito dall'interessato.

3. MODALITA' DEL TRATTAMENTO

Il trattamento dei Suoi dati personali è realizzato per mezzo delle seguenti operazioni: raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, consultazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, interconnessione, blocco, comunicazione, cancellazione e distruzione.
In relazione alle indicate finalità, i dati da Lei forniti per mezzo di supporti cartacei e/o telefonicamente e/o telematicamente (anche mediante la compilazione dei moduli/webform predisposte online), saranno oggetto di trattamento sia cartaceo che elettronico e/o automatizzato. Il trattamento dei dati avverrà sempre in modo da garantirne la sicurezza logica e fisica e la riservatezza.
I dati potranno essere trattati solo da operatori autorizzati, precedentemente nominati in qualità di incaricati al trattamento, che vengono periodicamente aggiornati sulle regole della privacy e sensibilizzati al rispetto e alla tutela della dignità e della riservatezza dell'utente.

4. DURATA DEL TRATTAMENTO

I dati personali raccolti in occasione della stipula di contratti o l'avvio di rapporti di servizio con i clienti, saranno conservati per il tempo necessario per adempiere le finalità relative e, comunque, per un tempo non superiore alle tempistiche connesse agli obblighi legali di conservazione delle scritture contabili (attualmente stabiliti in n. 10 anni).
I dati personali raccolti per finalità di marketing diretto, saranno trattati per non oltre 2 anni dalla raccolta.
I dati personali raccolti e trattati ai fini di elaborare preventivi, offerte o proposte commerciali che non abbiano condotto all'instaurazione di un rapporto contrattuale o di servizio, saranno conservati per un periodo max di 12 mesi dall'invio dell'ultima proposta o revisione dell'offerta.
I curriculum vitae ricevuti, via posta o via email, sono conservati solo per il tempo strettamente necessario all'espletazione delle eventuali procedure di selezione. I CV spontaneamente ricevuti in periodi nei quali non sono aperte procedure di selezione, non verranno ne' visionati, ne' archiviati, ne' conservati in alcun modo ma cancellati o distrutti immediatamente dopo la loro ricezione.
Come riportato dall’Informativa Privacy di Aruba S.p.A., provider del sito web dirittoamministrazioni.it, La informiamo che i dati acquisiti dai sistemi informatici preposti al funzionamento del sito web suddetto “saranno conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'Interessato per un arco di tempo non superiore a quello necessario al conseguimento delle finalità per le quali sono stati raccolti tenendo in considerazione le leggi applicabili alle attività e ai settori in cui il Titolare opera. I Dati necessari per assolvere ad obblighi fiscali e contabili sono conservati per 10 anni dal termine del rapporto contrattuale (art. 2220 c.c.). I Dati relativi alle richieste di ordini non pagati o annullati o non conclusi sono conservati per 3 mesi. In caso di Servizi di Posta o Connettività i dati di traffico telematico sono conservati per 6 anni. Decorsi i termini così stabiliti, i Dati sono cancellati o trasformati in forma anonima, salvo che la loro ulteriore conservazione sia necessaria per assolvere ad obblighi di legge o per adempiere ad ordini impartiti da Pubbliche Autorità e/o Organismi di Vigilanza.” (Fonte: www.aruba.it/documents/tc-files/it/11_it_privacy_policy_aruba_spa.aspx).
Come riportato dall’Informativa Privacy della società “Brevo SAS”, provider del servizio di newsletter presente sul sito web dirittoamministrazioni.it, La informiamo, che “i dati personali raccolti da Brevo riguardanti le informazioni di identità e contatto dei suoi Utenti sono archiviati per un periodo massimo di due anni dopo la cessazione del rapporto contrattuale per i clienti Utenti, o dopo la loro raccolta da parte del responsabile del trattamento o dall’ultimo contatto dell’Utente prospect per i dati relativi a questi ultimi. La cessazione del rapporto contrattuale si intende come la risoluzione espressa da parte dell’Utente o il non utilizzo del servizio Brevo per un periodo di cinque anni.” (Fonte: https://www.brevo.com/it/legal/privacypolicy).

5. ACCESSO AI DATI

I Suoi dati potranno essere resi accessibili, per le finalità di cui all'art. 2, anche a società terze o altri soggetti che svolgono attività in outsourcing per conto del Titolare (a titolo indicativo, studi professionali, consulenti, ecc.), nella loro qualità di responsabili esterni del trattamento con i quali il Titolare conferma di aver stipulato apposito contratti che regolamentano l’utilizzo, la protezione e la riservatezza dei dati personali trasferiti.

6. COMUNICAZIONE E TRASFERIMENTO DEI DATI

I Suoi dati non saranno oggetto di diffusione. 
Senza la necessità di un espresso consenso (ex art. 6 lett. b) e c) GDPR), il Titolare potrà comunicare i Suoi dati per le finalità di cui all’art. 2. A) a Organismi di Vigilanza, Autorità giudiziarie, nonché, a quei soggetti ai quali la comunicazione sia obbligatoria per legge per l’espletamento delle finalità dette.
I dati personali sono conservati su supporti cartacei e/o elettronici presso la sede del Titolare situata in Rieti, Via Strampelli, 4.
I dati tecnici raccolti attraverso il sito web dirittoamministrazioni.it, sono conservati, presso i server collocati su territorio europeo del registrar Aruba S.p.A. che garantisce l’adozione di adeguate misure di protezione tecniche ed organizzative sulla base di quanto previsto dal Reg. EU 679/16.
I dati tecnici raccolti attraverso ile servizio di newsletter sono conservati, presso i server collocati su territorio europeo del provider Brevo SAS che garantisce l’adozione di adeguate misure di protezione tecniche ed organizzative sulla base di quanto previsto dal Reg. EU 679/16.
La società Diritto Amministrazioni s.r.l.s. non trasferisce dati personali in Paesi extra-UE.

7. NATURA DEL CONFERIMENTO DEI DATI E CONSEGUENZE DEL RIFIUTO A RISPONDERE

Il conferimento dei dati per le finalità di servizio di cui all'art. 2. A) è obbligatorio. In loro assenza, non potremo garantirLe i Servizi dell'azienda.

Il conferimento dei dati per le finalità di marketing diretto di cui all'art. 2. B) è, invece, facoltativo. 
Può, pertanto, decidere di non conferire alcun dato o di negare, successivamente, la possibilità di trattare dati già forniti, nel qual caso, non potrà ricevere newsletter, comunicazioni commerciali e materiale pubblicitario inerente ai Servizi offerti dal Titolare. Continuerà, comunque, ad avere diritto ai servizi offerti dall'azienda.

8. DIRITTI DELL'INTERESSATO

Nella sua qualità di interessato, la informiamo che ha i diritti di cui agli art. 15 GDPR e, precisamente, i diritti di:

  • ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che La riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile;
  • ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare e degli eventuali responsabili;
  • ottenere: a) l'aggiornamento, la limitazione, la rettificazione, ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato;
  • ricevere, in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico, i dati personali che la riguardano e di trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento senza impedimenti, qualora: a) il trattamento si basi sul consenso o su un contratto; b) il trattamento sia effettuato con mezzi automatizzati; c) sia tecnicamente fattibile;
  • opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che La riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che La riguardano a fini di invio di materiale diverso da quanto necessario per l’espletamento del servizio (es. pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, mediante l’uso di sistemi automatizzati di chiamata senza l’intervento di un operatore mediante e-mail e/o mediante modalità di marketing tradizionali mediante telefono e/o posta cartacea);
  • proporre un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali.

9. MODALITA' DI ESERCIZIO DEI DIRITTI

Per esercitare i suoi diritti, inviando:

  • una raccomandata A/R all'indirizzo Via Strampelli, 4 - 02100 Rieti;
  • una email all'indirizzo email info@dirittoamministrazioni.it o alla casella PEC: dirittoamministrazioni@pec.it.

Se ha domande o desidera semplicemente avere maggiori informazioni sul trattamento dei suoi dati personali, può inviare una e-mail all’indirizzo info@dirittoamministrazioni.it.
Prima che la Diritto Amministrazioni s.r.l.s. possa fornirvi o modificare qualsiasi informazione, potrebbe essere necessario verificare la vostra identità e rispondere ad alcune domande. Una risposta sarà fornita al più presto e, comunque, non oltre 30gg dalla sua ricezione.

10. TITOLARE, RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO

Il Titolare del Trattamento è la Diritto Amministrazioni s.r.l.s., con sede in Via Strampelli, 4 - 02100 Rieti, P.IVA/C.F.: 01213970575. L'elenco aggiornato degli eventuali responsabili e incaricati al trattamento è custodito presso la sede legale del Titolare del trattamento. Per conoscere la lista aggiornata, è possibile inviare, in qualunque momento, un’email alla casella info@dirittoamministrazioni.it.